Spiritualità

Tu sei santo, Signore, solo Dio,
che operi cose meravigliose.
Tu sei forte, Tu sei grande, Tu sei altissimo,
Tu sei re onnipotente,
Tu, Padre santo, re del cielo e della terra.



Beatitudini di Francesco d'Assisi

«Beati i poveri in spirito, perché di essi è il regno dei cieli.
Beati quelli che sono nel pianto, perché saranno consolati. Beati i miti, perché avranno in eredità la terra. Beati quelli che hanno fame e sete della giustizia, perché saranno saziati. Beati i misericordiosi, perché troveranno misericordia. Beati i puri di cuore, perché vedranno Dio. Beati gli operatori di pace, perché saranno chiamati figli di Dio. Beati i perseguitati per la giustizia, perché di essi è il regno dei cieli. Beati voi quando vi insulteranno, vi perseguiteranno e, mentendo, diranno ogni sorta di male contro di voi per causa mia. Rallegratevi ed esultate, perché grande è la vostra ricompensa nei cieli»

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Il Testamento di S. Francesco

Il Testamento di Francesco è un dono per noi tutti. Egli rilegge la sua vita alla luce de "il Signore mi donò"
Proviamo a mettere in evidenza alcuni aspetti del primo paragrafo [FF. 110] sapendo che ogni volta che rileggeremo questo brano troveremo sempre nuova luce e nuove provocazioni per la nostra vita.
Il Testamento inizia con "il Signore": il vero protagonista è Dio, tutta la vita si svolge alla sua Presenza, guidati dalla sua Parola: la tua Parola è Luce ai miei passi!
"Dette a me": questo è Francesco! proprietario di nulla che riconosce di aver ricevuto tanto e gratuitamente. Qui non c'è il semplice operare di Dio estraneo alla vita dell'uomo,  ma si evidenzia che l'opera di Dio è sempre frutto di un Amore gratuito, Dio Ama e Dona.
"frate Francesco": se tutto viene da Dio allora siamo tutti fratelli... non solo tra noi uomini ma tutto il creato va vissuto in un rapporto di fraternità (frate sole, frate lupo, sora acqua..).
"incominciare":Francesco vive ogni istatnte della sua vita come un inizio, non si sente mai arrivato. è il sapersi pellegrini, cioè in cammino verso Qualcuno.
"fare penitenza": il fare penitenza è il motivo ricorrente della vita di Francesco.Penitenza non è un termine negativo quale mortificazione e annullamento, anzi per Francesco ha un altissimo significato: è l'atteggiamento di chi vive una continua conversione; è l'atteggiamento di chi impara a dimenticare se stesso e volge tutto il proprio essere a Dio. I fratelli e le sorelle della Penitenza (primo nome dato ai laici che seguivano Cristo attraverso Francesco, detto poi Terzo Ordine Francescano e oggi OFS), sono semplicemente i fedeli che "amano il Signore con tutto il cuore, con tutta l'anima e la mente, con tutta la forza e amano i loro prossimi come se stessi e hanno in odio i loro corpi con i vizi e i peccati e ricevono il corpo e il sangue del Signore nostro Gesù Cristo" [Lettera ai fedeli  FF. 178].
"quando ero nei peccati": per Francesco l'essere nei peccati significa mettere il proprio io al primo posto, pensare esclusivamente alla propria felicità e realizzazione, è seguire il servo invece del padrone (Legg. magg.  FF. 1032].
"amaro vedere i lebbrosi": all'uomo che non vede Dio, è amaro vedere la sofferenza, ne distoglie gli occhi, scappa via, la allontana come un cibo amaro.
"il Signore mi condusse": facciamo silenzio e gustiamo queste parole e preghiamo affinché anche a noi sia dato sperimentarle.
"usai misericordia": "miseri  cor dare"  dare il proprio cuore al povero, condividere con l'altro tutto se stesso. Non è certamente l'atto di chi dà dall'alto, di chi dà il superfluo. Siamo fratelli e ognuno restituisce all'altro ciò che ha ricevuto dal Padre.
"dall'amaro alla dolcezza":l'uomo che vede Dio, riconosce Cristo nell'altro sofferente e lo ama. Si gusta come dolcezza il sentirsi amato e si restituisce l'Amore.
"uscii dal mondo": la conversione, la penitenza sono tutti in questa parola: smetterla di pensare secondo il mondo e pensare come Dio.

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